la Siracusa sotterranea

Se volete scoprire una Siracusa poco conosciuta certamente dovete
cercarla nei suoi sotterranei, dove conserva gelosamente preziose
testimonianze archeologiche, storiche e artistiche. Meglio affidarsi alle
guide per scoprire cripte medievali, pitture murali paleocristiane,
catacombe romane, chiese bizantine, rifugi antiaerei. Si potrà partire
dall’ipogeo di piazza Duomo. Vi si accede da una porta vicina al giardino
arcivescovile. Una galleria principale collega la piazza con il Foro Italico e nella stessa si incrociano una serie di cunicoli. L’ipogeo è di origine greca,
ma è stato reso più sicuro ed ampliato nel corso della Seconda guerra
mondiale per essere utilizzato come rifugio antiaereo. Vi fu anche allestito
un ambiente sacro per mettere al sicuro il simulacro e il tesoro di santa
Lucia, patrona della città. Il sotterraneo dei Cappuccini è uno dei più antichi
e risale al VI secolo avanti Cristo. Originariamente era una semplice cava
per estrarre la materia prima utilizzata per le costruzioni civili e a scopi
artistici. Successivamente divenne un luogo macabro, dove vennero
imprigionati e lasciati morire i soldati ateniesi catturati dalle truppe
siracusane. Di questo orrendo trattamento riservato ai prigionieri di guerra
parla Tucidite. Durante l’assedio di Siracusa invece (827) i persiani
utilizzarono questi sotterranei come accampamento, un sicuro riparo. Fatto
che sembra incredibile, è che alla fine del Cinquecento la latomia venne
sfruttata dai frati Cappuccini come orto, come testimonia lo scritto
dell’orientalista Pietro Della Valle nel 1625: «In quelle profonde oscure
valli delle concavità vi sono nondimeno orti ed alberi piantati che fanno
frutti bellissimi, il che mi fece meravigliare perché alcuni ne vidi in luoghi
dove non possono essere mai toccati dal sole». Poco vicino al noto
santuario della Madonna delle lacrime si apre il complesso catacombale di
San Giovanni Evangelista, il più grande della Sicilia. Si estende per
parecchie centinaia di metri e conserva nei vari loculi tracce di antichi
affreschi cristiani. Era anche il cimitero delle ricche famiglie. Il percorso si
alterna tra corridoi e ambienti circolari. Da visitare le catacombe di Vigna
Cassia nella via Augusto Von Platen, dopo il muro perimetrale del museo
archeologico. Vi si accede attraverso una minuscola porta di legno.
Interessanti le pitture. Il sito è angusto e i cunicoli non sono stati ancora del
tutto esplorati. Poco vicino si trovano le catacombe di Santa Lucia, ricchi di
loculi di varia dimensione: qui rimarrete affascinati da un gioco di luci e
ombre che rendono l’ambiente misterioso. Affascinante l’oratorio dei
Quaranta Martiri di Sebaste. Presso la chiesa di San Filippo Apostolo si
trova l’omonimo pozzo costituito da una profonda cisterna da cui sgorga
acqua dolce. Probabilmente costituiva un antico bagno ebraico; certamente
fu utilizzato come rifugio durante la Seconda guerra mondiale. Nei sotterranei del palazzo Bianco si trova un vero e proprio bagno ebraico
formato da tre vasche scavate sulla roccia. Le vasche di purificazione sono
piene di acqua sorgiva. Si possono vedere anche alcune lapidi ebree datate
tra il XIV e il XV secolo.